mercoledì 12 giugno 2013

Conseguenze negative dell'auto


Tali conseguenze è possibile dividerle in tre categorie:
-Inquinamento
-Autofobia
-Esagerazione di interesse

Il primo punto, a lungo dibattuto, si centra sulle emissioni derivanti la combustione dei carburanti utilizzati per le quattro ruote. La polemica si divide tra innocentisti e colpevolisti:  i primi, di cui fa parte il professore Umberto Veronesi sostiene che la causa principale di inquinamento nelle aree urbane sia il riscaldamento domestico e che l’accusa dell’auto come mezzo inquinante sia infondata. Inoltre la maggior parte delle emissioni di polveri sottili (PM10 e CO2) sono date da Stati Uniti e Cina, le quali singolarmente inquinano più di Europa e Russia insieme.
Sembra dunque che l’automobile non sia la prima fonte di inquinamento sulla quale lavorare, tuttavia le case automobilistiche stanno studiando fonti energetiche alternative, sviluppando motori elettrici, a idrogeno e a bioetanolo. Nel corso dell'anno seguente è importante sottolineare l’aumento delle vendite delle auto a gas ed ibride (motore termico accoppiato ad uno elettrico), favorite dai forti incentivi statali.

Per quanto riguarda l’autofobia, tale termine viene usato per indicare la polemica alimentata dalla stampa automobilistica e dai settori produttivi connessi all’automobile, settori secondo i quali in Italia era sempre stato presente un forte sentimento anti-motorizzazione.
La prova di tale atteggiamento veniva individuata nella tassazione a cui era soggetto il settore automobilistico, in particolare nell’imposta sui carburanti e nel bollo di circolazione. Nel 1964 tale “autofobia” raggiunse il picco con l’introduzione della tassa sull’acquisto di un’automobile nuova destando un’ulteriore protesta per parte dei cittadini.
Alla luce di quanto accaduto fin ora non è certo possibile accusare il governo di un sentimento autofobico: in primo luogo perché Il parlamento fu sempre favorevole allo sviluppo della mobilità su ruote, e in secondo perché lo Stato ha sempre aiutato la FIAT a superare i periodi di crisi, dando incentivi all’acquisto di automobili

L’ultimo punto consiste nell’esagerazione, cioè quando la passione per l’automobile sconfina nel cattivo gusto. Talvolta infatti l’auto diviene un oggetto di fissazione al punto da sminuirlo al posto di valorizzarlo. 

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